Per Socrate, o più genericamente per la tradizione greca del V secolo a.C., l’agire morale è orientato al raggiungimento della felicità (morale eudemonistica).
Ma in questa giornata che la festeggia, sorge spontanea la domanda: cos’è la felicità?
Il termine felicità (εὐδαιμονία da εὖ-δαίμων) letteralmente significa demone buono; va quindi inteso che le persone felici siano coloro che seguono il proprio istinto morale, mirato alle azioni socialmente accettate e riconosciute come giuste.
Ogni essere umano almeno una volta nella vita si è domandato: come è possibile conseguire la felicità?
In nostro aiuto torna Socrate secondo cui la felicità è totalmente interiorizzata, cioè non è collegata alla sfera fisica, ma psichica. L’anima virtuosa è felice e quella viziosa infelice.Nello specifico Socrate parla concretamente del concetto di felicità nel dialogo platonico Gorgia in cui svela il suo pensiero in merito: «Io dico che chi è onesto e buono, uomo o donna che sia, è felice, e che l’ingiusto e malvagio è infelice».
In occasione della giornata internazionale della felicità 2023, Ipsos, leader mondiale nelle ricerche di mercato, ha condotto un’indagine per valutare l’indice di felicità in 32 paesi del mondo da cui si evince che, in media, quasi tre persone su quattro (73%) si dichiarano felici.
Di seguito la classifica dei 3 paesi la cui popolazione si dichiara “più felice”:
1. Cina (91%)
2. Arabia Saudita (86%)
3. Paesi Bassi (85%),
mentre, a chiudere la classifica troviamo: Ungheria (50%), Corea del Sud (57%) e Polonia (58%); l’Italia tra i 32 Paesi esaminati si colloca al 25° posto (68%).
Da sottolineare che la felicità globale è aumentata per il secondo anno consecutivo (di 6 punti rispetto al 2022 e di 10 punti rispetto all’agosto 2020 post covid), nonostante le tendenze siano diverse per i vari paesi (dove vediamo un importante aumento nei paesi dell’America latina e un crollo in molti stati occidentali).
Dal sondaggio del 2023 emerge inoltre che i “primi cinque fattori di felicità sono, nell'ordine: sentire che la propria vita ha un significato, sentirsi in controllo della stessa, salute mentale e benessere, vita sociale e condizioni di vita.”
Lo psicologo Arash Emamzadeh, ci aiuta a comprendere però, che anche i sentimenti negativi sono necessari in quanto “ci insegnano ad adattarci e a cercare soluzioni”; tanto che scavando nel profondo del suo pensiero troviamo che “le persone più felici sono quelle che riescono ad adattarsi a stimoli diversi, non quelle che evitano completamente le situazioni negative.”
Anche perché è innegabile che la vita sia costellata anche di situazioni negative, ma non per questo, ciò dovrebbe impedirci di essere felici.
Quindi in chiusura, chiediamo aiuto a Herman Hesse per rispondere alla domanda iniziale in cui ci chiedevamo come si potesse raggiungere la felicità…
“La felicità è amore, nient'altro. Felice è chi sa amare.”
Libera e naturale interpretazione di gattostizzito è che nonviolenza è amore!
Quindi rallegriamoci… perché potremmo essere sulla strada giusta per provare a raggiungere la felicità.
Davide Perego
Dottore in Scienze e Tecniche Psicologiche
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